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Concorso scuola: nuovi posti per i precari nel 2023

lentepubblica.it • 10 Febbraio 2023

concorso scuola precari 2023A causa delle numerose cattedre mancanti, è in arrivo un nuovo concorso scuola per i precari, nel 2023. Ecco cosa sappiamo al riguardo. 


Concorso scuola precari 2023: lo scorso anno, nel 2022, ci sono state sette procedure assunzionali per i docenti. Ma, nonostante ciò, è stato assegnato solo il 41% dei 94mila posti liberi, lasciando diverse cattedre vuote.

Secondo i piani del PNRR, entro il 2025, è richiesta una stabilizzazione dei precari in Italia.
Proprio per questo e per occupare gli oltre 500mila docenti precari, con almeno tre anni di servizio, è in arrivo un concorso “sprint” per il 2023.

Ecco nel dettaglio.

Concorso scuola precari 2023: cosa sappiamo

Per tenere fede agli impegni previsti nel PNRR, il Ministero dell’Istruzione ha in cantiere un piano operativo per occupare il gran numero di precari nel nostro Paese.
La proposta, però, aspetta il via libera da parte di Bruxelles e una risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.

Il piano prevedrebbe un concorso sprint (e light), indirizzato ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia (cioè senza abilitazione) nelle graduatorie provinciali Gps.

In questo modo, si riconoscerebbe loro un altro anno a tempo determinato, con selezione l’anno successivo, su uno scritto e su un colloquio orale.

Nel frattempo, però, i docenti già abilitati dovranno raggiungere i 30 crediti universitari, mentre gli iscritti in seconda fascia dovranno raggiungere i 60 crediti. Si tratta, infatti, dei nuovi requisiti richiesti e previsti dal PNRR, insieme alla laurea.

Il primo concorso porterebbe in cattedra circa 20mila precari. A questo, ne dovrà seguire un altro, per inserire 70mila nuove risorse, entro il 2024, come indicato nel PNRR.
I restanti 50mila verrebbero inseriti mediante concorsi ordinari, compresa la fase transitoria riservata ad alcuni “precari storici”, ovvero quelli con tre anni di servizio alle spalle.

L’obiettivo principale è quello di arrivare al 2025 con un sistema a regime.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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